Marketing e l’arte della guerra

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La scelta dei media è sempre la più importante per centrare l’obiettivo ma prima bisogna soffermarsi su un punto, qual’è la meta da raggiungere perché come sappiamo l’interpretazione delle regole lascia vie di fuga anche ai migliori ed a chi si professa tale. Quindi partiamo dall’obiettivo, se tale traguardo è l’aumento delle vendite dei clienti tramite tutte le attività di marketing allora bisogna fare la seguente considerazione.

Tutti i media sono complementari e farne alcuni escludendone altri è un grossolano errore pari all’analfabetismo su questa attività. I titolari delle imprese sono bravi imprenditori ma il marketing  va lasciato ai direttori di questo settore come pure alle agenzie pubblicitarie con professionisti qualificati. Negli ultimi anni l’advertising su web è sempre più incisiva e performante ma ci sono dei nei. Per quanto il web sia a disposizione di tutti, non tutti hanno e possono avere le competenze per ottimi risultati. Di certo non è il solo strumento da utilizzare e fra poco vi spiego il perché.

Vorrei  portare la vostra attenzione di un’attività che l’Italia ripudia come riportato all’art. 11 della Costituzione Italiana. Siamo dei Sapiens come natura ci ha fatti, abbiamo un bagaglio culturale sulle strategie di guerra di elevata prestazione, considerata la nostra storia recente e meno recente, sfruttiamo questo know how per attività pacifiche economiche e con uno spirito costruttivo, dobbiamo immaginare uno scenario dove dobbiamo conseguire un obiettivo con un’azione unica e sola, l’Attacco. Ritorniamo al nostro obiettivo che vi accennavo prima, per conquistarlo dobbiamo attivare tutte le nostre risorse e per farlo, i direttori marketing sono le uniche figure che devono avere la personalità di riprendersi il proprio ruolo di gestire l’attacco. Gli imprenditori vogliono arrivare a meta e nessuno ha mai avuto l’autorità di spiegare loro che le attività di marketing si possono dirigere da un professionista, anzi c’è stato un depistaggio negli anni novanta dove i responsabili marketing venivano accreditati solo se avessero pianificato tanta televisione, come se tale media fosse tutto, come adesso sta succedendo con il web. Rimanendo in tema di guerra, qualsiasi attacco risulta vincente se viene attivato con elemento sorpresa ma soprattutto con diverse tipologie di strumenti ovvero i media. L’offensiva del marketing viene organizzata da un buon ufficio stampa che prepara l’atmosfera dell’attacco e dai mezzi che fisicamente scendono in campo con la cosiddetta pianificazione mezzi. La televisione è uno dei media che autonomamente non può portare benefici ma con la radio, il web, i social si può attaccare per via aerea. Tali mezzi coadiuvati dagli strumenti informatici senza fare un abuso sui dati e la privacy non lasciano nessun utente che utilizza i media senza essere colpito dal messaggio pubblicitario. Sull’efficacia entra in campo un buon Layout che richiede un approfondito studio dell’azienda, competenza e tanta creatività. Ricordiamoci che essere vecchi non significa avere tanta esperienza, di contro essere giovani non significa che tutti sono il guru dell’innovazione. L’attacco aereo deve essere necessariamente coadiuvato da tutti i media in esterna, affissioni e billboard, dinamica ed arredo urbano, cinema e sampling, che fungono da fanteria appiedata prendendo gli utenti da terra. Non si arriva da nessuna parte senza tutti questi mezzi. L’attacco si può fare, ma la bandierina sulla meta si riuscirà a piantarla solo con un coordinamento di tutte le attività in capo ad una sola persona, il direttore marketing. Questa figura deve riprendersi il proprio ruolo penalizzato da vecchi schemi volutamente imposti da grandi comunicatori che hanno abusato della loro posizione ai limiti della decenza intellettuale. Questo messaggio è dedicato a tutti gli imprenditori ed invito tutti gli operatori che ruotano nel mondo della comunicazione a diffonderne il contenuto.

Greg.

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